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  • Immagine del redattoreBonaventura Franchino

Non può essere licenziato il medico di turno che non risponde al cercapersone


Non può essere licenziato il medico di turno che non risponde al cercapersone Confermando un proprio precedente, la Corte di cassazione, con sentenza n. 856 del 16 gennaio 2017 ribadisce che: “la condotta addebitata al medico di non avere risposto al cercapersone ove era stato interpellato durante il turno non configura abbandono del posto di lavoro, ma al più la sospensione del lavoro senza giustificato motivo, giacché per “abbandono del posto di lavoro” si deve intendere il fatto del sanitario che abbandona la struttura recandosi all'esterno e diventa irreperibile nell'ambito del turno assegnato”.

Bancarotta fraudolenta patrimoniale La Commissione ha pubblicato il 19 dicembre 2016 il corposo testo della decisione del 30 agosto 2016 con cui ha irrogato sanzioni per 13 miliardi di euro ad Apple a causa del trattamento fiscale privilegiato indebito accordatole dall'Irlanda: secondo l'esecutivo europeo, si tratterebbe di un vero e proprio aiuto di Stato di 13 miliardi di euro di tasse non pagate da parte del colosso informatico che l'Irlanda dovrà ora recuperare. Sia la Apple sia l'Irlanda hanno deciso di portare le carte in Tribunale depositando il 19 dicembre 2016 due distinti ricorsi avverso la decisione della Commissione (cause T-778/16 e T-892/16). Sulla questione l'attenzione è molto alta, non solo per l'enorme somma in ballo ma anche per le possibili ripercussioni sui rapporti commerciali tra USA e Ue, già messi sotto pressione dai negoziati per il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership).

Appalto pubblico: risulta affidabile la ditta ricorrente in pendenza di giudizio Il Tribunale amministrativo regionale ha ritenuto che, in tema di affidamento del servizio integrato di igiene urbana con procedura negoziata e quindi di appalto pubblico, la ditta, onde poter partecipare, debba possedere i requisiti di affidabilità e la stazione appaltante sia, perciò, tenuta a vagliare la relativa candidatura e ad esercitare la propria potestà nel rispetto della legge, generale e speciale: così, la risoluzione anticipata di un precedente analogo contratto presso un altro Ente non costituisce motivo per escludere l’operatore economico se essa risulti ancora sub iudice.

Chi patteggia la pena può anche farsi revocare una precedente pena sospesa

Pronunciandosi su un ricorso contro la sentenza di patteggiamento in cui il tribunale, su accordo delle parti, aveva ritenuto la continuazione dei fatti contestati con quelli giudicati con altra sentenza emessa dal medesimo giudice, divenuta irrevocabile, revocando il beneficio della sospensione condizionale della pena precedentemente concesso, la Corte di Cassazione (sentenza 9 gennaio 2017, n. 644) – nel respingere la tesi difensiva secondo cui illegittima sarebbe stata la revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena - ha invece affermato che nel patteggiamento le parti possono liberamente concordare la revoca del beneficio, essendo lo stesso pienamente rinunciabile ad opera dell’imputato, o del difensore di questi munito di procura speciale, costituendo la rinuncia atto personalissimo idoneo ad incidere sul profilo sanzionatorio.

Formazione continua avvocati: a Milano prorogati i termini al 31 marzo 2017

L’Ordine di Milano ha eccezionalmente previsto, in via straordinaria, una proroga del termine al 31 marzo 2017 per consentire il conseguimento/completamento dei 60 crediti formativi, di cui 9 in materia obbligatoria, eventualmente mancanti alla data di scadenza del triennio. Consulta il catalogo completo dei nostri corsi.

La presenza del concordato preventivo non esclude la sussistenza di fatti di distrazione L'approvazione dei creditori e l'omologa del Tribunale non escludono che possa ritenersi che la procedura concordataria sia stata comunque utilizzata in frode al ceto creditorio, per la realizzazione di un interesse illecito del soggetto proponente ed infatti, l'art. 236 R.D. n. 267 del 1942, nel prevedere l'applicazione degli artt. 223 e 224 l.fall. "nel caso di concordato preventivo", si riferisce non solo ai fatti commessi ante procedura, ma anche ai fatti commessi "attraverso la procedura", indebitamente piegata a fini illeciti.

Illeciti tributari: rispondono sia l’amministratore di fatto che quello di diritto Nella vicenda oggetto di disamina, i giudici di legittimità hanno rigettato il ricorso promosso dall’imputata, accusata di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, a fronte della genericità ed inammissibilità dei motivi di doglianza. In primo luogo, è stato evidenziato come la presenza di un amministratore di fatto non comporta ipso iure l’esclusione di responsabilità penale dell’amministratore di diritto in caso di commissione di illeciti. In secondo luogo, è stata respinta l’eccezione relativa all’inutilizzabilità del verbale di constatazione, redatto dalla Guardia di finanza, per manifesta infondatezza e difetto di concludenza (Cassazione penale, sezione III, sentenza 30 dicembre 2016, n. 55294).


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