Discriminazione per l’orientamento sessuale: a chi spetta l’onere della prova?
Per provare la discriminazione per l’orientamento sessuale, il lavoratore può avvalersi di presunzioni precise e concordanti. Non è richiesto invece il requisito della gravità. Il lavoratore può limitarsi a dimostrare i fatti che fanno ritenere probabile la discriminazione. Spetta invece al datore di lavoro dimostrare l'assenza di discriminazione.